IL CASTELLO: una terrazza sul lago. Il castello che domina la
città, sorto forse su un
castrum romano a difesa delle invasioni barbariche, fu ricostruito in
epoca comunale e rafforzato nel XV secolo, quando racchiudeva 120 case
e una chiesa dedicata a Sant'Ambrogio. Della costruzione rimangono le
solide mura, percorse nel perimetro da torri circolari e rettangolari,
col mastio all'ingresso rivolto a nord. Alla fine dell'800 fu
trasformato in caserma, della quale rimangono la
parte interna e la facciata in stile neo-gotico. Dalla sua terrazza si
può godere uno dei più bei panorami del Garda.
|
|
PIAZZA
MALVEZZI e i monumenti del centro
Il centro storico ha origine
nel 500, grazie agli interventi
dell'architetto bresciano Guilio Todeschini. Al centro dei portici si
erge il bianco palazzo del Provveditore veneto, opera incompleta del
Todeschini, costruito tra il 1585 e il 1588. Nella piazza si leva il
monumento alla patrona Sant'Angela Merici, opera di Santo Calegari,
eretto nel 1782 (la targa riporta 1772). Sul lungolago, nei giardini IV
novembre, ha sede il monumento al fenerale desenzanese Achille Papa,
opera di Arnaldo Pomodoro. In piazza Cappelletti il monumento dedicato
ai martiri della Resistenza, della scultore bresciano Mario Gatti. In
piazza Matteotti spicca il monumento al reparto aeronautico di Alta
velocità.
|
I LUOGHI DI
SANT'ANGELA MERICI, PATRONA DI DESENZANO
La
patrona della
città S. Angela Merici nacque a Desenzano attorno al 1474,
morì a Brescia nel 1540 e venne canonizzata nel 1807. Un
percorso attraverso i luoghi della santa segnalato a partire dalla casa
natale di via Castello (lapide), prosegue nel Duomo (cappella e altare
dedicati, quadri, reliquie), continua verso la statua in piazza
Malvezzi e il convento delle Orsoline in via S. Maria.
L'itinerario tocca inoltre la casa dove la santa trascorse la maggior parte della sua vita, in località Le Grezze; nelle vicinanze (in piazza Aldo Moro) sorge una chiesa moderna a lei dedicata. Poco lontana è la chiesetta edificata nel 1684 in località Machetto, dove la tradizione vuole che la santa abbia avuto una visione. Ma la visione più importante è quella che S. Angela ebbe nella zona del Brodazzo, sull'attuale minitangenziale per Salò. Sul luogo sorge adesso il Mericianum, un centro di spiritualità diretto dalle suore Orsoline. |
|
PALAZZO TODESCHINI e il Porto
Vecchio L'attuale porticciolo (detto Porto Vecchio), di cui si parla già nel 1274, fu costruito nell'attuale configurazione all'epoca della Repubblica veneta. Nel 1806 iniziava la costruzione del molo e del faro in stile nordico, mentre il ponte alla veneziana un intervento del 1937. Sull'antica darsena si affaccia il palazzo Todeschini. Appoggiata all'ultima colonna la pietra dei disoccupati, ove salivano i banditori ma anche i condannati per fallimento. |
IL DUOMO e l'ultima cena del
Tiepolo Il Duomo di Desenzano, dedicato a Santa Maria Maddalena, fu costruito dal 1586 al 1611 su progetto dell'architetto bresciano Giulio Todeschini. All'interno spiccano le opere di Andrea Celesti, uno dei principali rappresentanti della pittura veneta del Seicento. Nella cappella dell SS. Sacramento possibile ammirare "L'ultima cena", notevole opera di G.B. Tiepolo eseguita nel 1738. Nella cappella ottocentesca deidcata a Sant'Angela Merici si trovano sei dipinti eseguiti da Pietro Calcinardi dedicati alla vita della Santa desenzanese. Nella sacrestia, conservata la grande tela della "Deposizione" del bresciano Francesco Zugno, uno dei migliori discepoli di Palma il Giovane, eseguita per il Comune di Desenzano nel 1608, in essa a destra è raffigurata S. Angela Merici. |
|
VILLA
ROMANA: alle origini di Desenzano via Crocifisso, 22 - Telefono 030 9143547 Orari apertura: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.00. Chiuso il lunedì. Ingresso 2 €. Scoperta casualmente nel 1921, la villa romana a mosaici ha avuto più fasi costruttive fra il I e il IV secolo d.C. ed è considerata la più importante testimonianza delle grandi villae tardo antiche dell'Italia settentrionale. Il nome del proprietario, Decentius, avrebbe dato origine al toponimo Desenzano, e in effetti la villa romane è il nucleo attorno al quale la città si è sviluppata. Resta visibile, oltre alla struttura muraria, buona parte della ricca pavimentazione a mosaici con motivi geometrici, scene di pesca e di caccia, fiere e amorini. All'ingresso è sistemato un Antiquarium che espone materiali provenienti dagli scavi, fra questi resti di statue, pitture murali, materiali relativi alla vita quotidiana che si svolgeva nella villa. |
|
IL MUSEO
ARCHEOLOGICO: l'aratro più antico del mondo. (CHIUSO PER
RESTAURO FINO AL 27 MARZO 2011)
viale T. Dal Molin, 7c - via A. Anelli, 12 telefono 030 9994216 Ingresso gratuito; possibile prenotare visite guidate (a pagamento). Il museo civico archeologico, intitolato a Giovanni Rambotti, è stato inaugurato nel 1990 in seguito agli scavi eseguiti negli anni 80 e alla clamorosa scoperta di un araro pressochè completo, risalente agli inizi dell'antica età del Bronzo (2000 a.C.). Raccoglie inoltre i manufatti preistorici rinvenuti nelle aree di Polada e Lavagnone a pochi chilometri da Desenzano. Il museo Rambotti ha sede nell'ex convento carmelitano di Santa Maria de Senioribus. Nel bel chiostro cinquecentesco è conservato il sarcofago di Attila Urbica (II-III secolo d.C.). |
|
LA CHIESA
DI SAN BIAGIO A RIVOLTELLA La chiesa dedicata a San Biagio domina il porticciolo di Rivoltella, comune autonomo fono al 1926. Documentata dall'inizio del 400, fu consacrata solo nel 1923. Ospita un ciclo delle storie di San Biagio e tele e affreschi del XVII e XVIII secolo. Nei pressi della chiesa c'è villa Brunati, con un bel giardino affaccaito sul lago. Dell'antico castello di Rivoltella resta solo la torre, mentre il centro cittadino, chiuso al traffico automobilistico, conserva i tratti dell'originario borgo agricolo. |
LA TORRE E
L'OSSARIO DI SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA Tel. 030 9910370 - Orari d'apertura: tutti i giorni da giugno a settembre 9.00-12.30 e 14.00-19.00; da ottobre a febbraio 8.30-12.00 e 14.00-19.00; da marzo a maggio 8.30-12.30 e 14.00-18.30. Ingresso 4 euro. A pochi chilometri dal centro della città, il complesso composto dalla torre, dal museo storico e dall'ossario ricorda la sanguinosa battaglia qui combattuta il 24 giugno 1859 tra gli eserciti franco-piemontese e austriaco. Nella cappella-ossario sono raccolti oltre un migliaio di teschi e le ossa di 2.619 caduti; il museo custodisce documenti e cimeli dell'epoca risorgimentale. La torre panoramica, alta più di 64 metri, è stata ianugurata nel 1893 e dedicata a Vittorio Emanuele II. Dalla terrazza panoramica il lago, i monti che lo cingono ai lati, le colline moreniche coltivate a vigneto e a uliveto sembrano abbracciarsi con un effetto indimenticabile. |